LETTERA DALLA PARROCCHIA SAN FRANCESCO DI ALEPPO (SIRIA)
"Fratelli e sorelle in Cristo,
ad Aleppo, che si sta svegliando al decimo giorno dal grande disastro che ha subito, la situazione rimane volatile.
Un gran numero di famiglie sono ancora sfollate in attesa di ritornare nelle proprie case, anche se hanno paura che ritorni il terremoto o che le loro case possano crollare. E’ vero che la paura è stato il fantasma che ci ha accompagnato durante la prima settimana, ma ora l’ansia sta prendendo il sopravvento.
Genitori senza più nulla si chiedono cosa attende loro e i loro bambini, vivendo senza alcuna assicurazione su cosa il futuro riserverà.
La gente di Aleppo ha sofferto la fame, la povertà e l'instabilità economica negli ultimi 12 anni.
Adesso il terremoto ha colpito inaspettatamente rubando loro l’unico posto che li faceva sentire sicuri: la loro casa. Molte case sono state distrutte, e la maggioranza ha avuto danni importanti.
E’ diventato quasi impossibile per la gente di Aleppo vivere una vita senza paura o ansia.
La Chiesa sta continuando il lavoro di accoglienza dei rifugiati in Centri dedicati, dove vengono loro offerte stanze private e quindi un po’ di privacy. A loro vengono offerti pasti quotidiani e alloggi riscaldati.
Stiamo facendo ulteriori sforzi per organizzare con professionisti in ingegneria visite alle case e valutarne le condizioni di agibilità. Nel caso in cui siano necessarie solo minime riparazioni, i nostri volontari sono pronti per aiutare a riparare i danni in modo che le famiglie rifugiate possano tornare nelle proprie case.
In ogni caso per le case che necessitano riparazioni importanti assicureremo l’alloggio alle famiglie fino a quando la loro casa sarà nuovamente abitabile.
La situazione qui è tragica, è veramente una catastrofe. L’impegno per guarire i cuori, aggiustare le case e consolare le menti richiede forza, supporto perseveranza, speranza e non c’è dubbio che Dio ce lo garantirà.
Il vostro sostegno, mano nella mano, durante questo tempo difficile è la prova più grande dell’amore e cura di Dio.
Il processo di ricostruzione sarà lungo e difficile, ma noi confidiamo nella forza di Dio.
“Se il Signore non costruisce la città, invano lavora chi la costruisce” (Salmo 127:1).
Dio vi benedica.
NOTIZIE DALLA PARROCCHIA DI ALEPPO in SIRIA - 18 febbraio 2023
Attraverso la rete di amici della Parrocchia di San Francesco ad Aleppo, ci teniamo in contatto con Padre Bahjat Karakach, l'attuale Parroco, che a breve ci darà notizie precise della situazione e dei bisogni, e di come stanno vivendo. Sin dal primo momento la Parrocchia si è subito adoperata per accogliere le tante famiglie rimaste senza una casa. Nel seminterrato hanno trovato riparo moltissimi nuclei familiari, cristiani e musulmani. Sono state immediatamente ospitate circa cinquecento persone, a cui assicurare un pasto caldo quotidiano, ed un tetto ai tanti rimasti senza casa. I morti, i feriti, i palazzi crollati e le case inagibili ad Aleppo sono moltissimi. Ci sono danni in città, il terremoto ha colpito duramente un'area molto vasta, la cui popolazione era già duramente provata dagli stenti dovuti a guerra, inflazione, mancanza di lavoro, carenza di cure sanitarie e sanzioni economiche. Una speranza che sarebbe già un passo avanti: P.Bahjat lancia l’appello, così come tutta la Chiesa di Siria, affinché vengano tolte le sanzioni inflitte alla Siria in seguito alla guerra, perchè si possa ricostruire e soccorrere chi è nel bisogno.
TERREMOTO IN SIRIA - TURCHIA
LETTERA DALLA PARROCCHIA LATINA DI ST.FRANCIS AD ALEPPO (SIRIA)
dal nuovo parroco padre Bahjat
L'inizio del 2023, ad Aleppo si aggiungono nuovi capitoli di dolore e paura alla vita dei suoi abitanti. Infatti, alle ore 04:17 del lunedì 6 febbraio, la nostra città è stata colpita da un forte terremoto di magnitudo 7,9 della scala Richter, che ha fatto precipitare le persone in strada sotto la pioggia, nel freddo e nel buio della notte, aggravato dalla mancanza della corrente elettrica. I genitori con i propri figli, usciti di casa presi dal panico, qualcuno non ha fatto in tempo a mettersi le scarpe. Di conseguenza, abbiamo annunciato nella nostra chiesa che avremmo accolto le persone e le avremmo riparate dal freddo e dalla pioggia, e così hanno fatto molte chiese. Dopo di che, sono iniziate le cattive notizie e abbiamo sentito parlare di edifici residenziali che crollavano sulla testa dei loro abitanti. A causa di ciò abbiamo perso un prete greco cattolico morto sotto le macerie. Si parla di una cinquantina di edifici crollati, circa 600 morti, più di 1.500 feriti e innumerevoli dispersi, tutto ovviamente destinato ad aumentare. La nostra chiesa non è stata immune da danni poiché i due campanile hanno perso molto materiale, le macerie hanno riempito la strada ed il cortile. Affrontiamo anche il pericolo che gli edifici davanti alla chiesa crollino a causa delle crepe, e questo fa presagire grandi pericoli che dovremmo affrontare in futuro. Le sale parrocchiali sono attualmente piene di centinaia di persone. Abbiamo tre conventi nella città e tutti e tre accolgono gli sfollati secondo le loro capacità. Nel nostro convento parrocchiale al centro della città, accogliamo circa 500 persone, e nel collegio di Terra Santa, che si trova in periferia circa 2000, avendo spazi all'aperto, mentre la chiesa succursale ospita una cinquantina di persone. Serviamo tre pasti al giorno. Nessuno vuole tornare a casa, perché hanno paura di altre scosse più forti, e vista la situazione di pericolo in molte abitazioni. Mentre le temperature continuano a scendere anche sotto lo zero. Ci assicuriamo anche di mantenere il posto caldo per i bambini. Tutti i pasti che vengono serviti sono preparati dalla nostra mensa di beneficenza nel nostro progetto "Cinque pani e due pesci", e il problema più grande che dobbiamo affrontare è la difficoltà nell'ottenere forniture per preparare il cibo a causa delle sanzioni imposte alla Siria, e mentre vediamo il flusso di aiuti alla nostra afflitta vicina Turchia, vediamo che alla Siria è pressoché impedito ricevere sostegno o aiuto.
D'altra parte, per far fronte alla crisi, il nunzio apostolico, Card. Mario Zenari, è venuto ad Aleppo e ha convocato una riunione di emergenza dei vescovi per trovare le modalità migliori per portare aiuto alla gente.
Aleppo è una città gravemente colpita. Ma d'altra parte, la quantità di amore e solidarietà che abbiamo ricevuto è stata sufficiente per aiutarci a superare alcune difficoltà e portare conforto ai cuori... È un segno dell'amore e della cura di Dio. Grazie a tutti voi e preghiamo insieme per tutte le famiglie in lutto che hanno perso i propri cari o hanno perso la casa, perché il Signore riempia i loro cuori di pazienza e consolazione.
PARROCCHIA DI ALEPPO - Nome del beneficiario: FOR THE POOR
IBAN: IT 39 U 05018016000 00014488449
BIC/SWIFT: ETICIT22XXX
BANCA POPOLARE ETICA SCPA - FILIALE DI MILANO
Indirizzo Banca: Via Scarlatti 31 – 20124, MILANO
Causale del versamento: FOR THE POOR (solo in EURO)