VEGLIA DI PREGHIERA CON I GIOVANI ITALIANI - Circo Massimo, Sabato, 11 agosto.


(...) Il Vangelo dice che Pietro entrò per primo nel sepolcro e vide i teli per terra e il sudario avvolto in un luogo a parte. Poi entrò anche l’altro discepolo, il quale – dice il Vangelo – «vide e credette» (v. 8). È molto importante questa coppia di verbi: vedere e credere.

In tutto il Vangelo di Giovanni si narra che i discepoli vedendo i segni che Gesù compiva credettero in Lui. Vedere e credere. Di quali segni si tratta? Dell’acqua trasformata in vino per le nozze; di alcuni malati guariti; di un cieco nato che acquista la vista; di una grande folla saziata con cinque pani e due pesci; della risurrezione dell’amico Lazzaro, morto da quattro giorni. In tutti questi segni Gesù rivela il volto invisibile di Dio.

Non è la rappresentazione della sublime perfezione divina, quella che traspare dai segni di Gesù, ma il racconto della fragilità umana che incontra la Grazia che risolleva. C’è l’umanità ferita che viene risanata dall’incontro con Lui; c’è l’uomo caduto che trova una mano tesa alla quale aggrapparsi; c’è lo smarrimento degli sconfitti che scoprono una speranza di riscatto. E Giovanni, quando entra nel sepolcro di Gesù, porta negli occhi e nel cuore quei segni compiuti da Gesù immergendosi nel dramma umano per risollevarlo. Gesù Cristo, cari giovani, non è un eroe immune dalla morte, ma Colui che la trasforma con il dono della sua vita. E quel lenzuolo piegato con cura dice che non ne avrà più bisogno: la morte non ha più potere su di Lui.

Cari giovani, è possibile incontrare la Vita nei luoghi dove regna la morte? Sì, è possibile. Verrebbe da rispondere di no, che è meglio stare alla larga, allontanarsi.

Eppure questa è la novità rivoluzionaria del Vangelo: il sepolcro vuoto di Cristo diventa l’ultimo segno in cui risplende la vittoria definitiva della Vita. E allora non abbiamo paura! Non stiamo alla larga dai luoghi di sofferenza, di sconfitta, di morte. Dio ci ha dato una potenza più grande di tutte le ingiustizie e le fragilità della storia, più grande del nostro peccato: Gesù ha vinto la morte dando la sua vita per noi. E ci manda ad annunciare ai nostri fratelli che Lui è il Risorto, è il Signore, e ci dona il suo Spirito per seminare con Lui il Regno di Dio. Quella mattina della domenica di Pasqua è cambiata la storia: abbiamo coraggio! ...



dalle parole di papa Francesco alla VEGLIA DI PREGHIERA CON I GIOVANI ITALIANI Circo Massimo, Sabato, 11 agosto. 




Incontro e preghiera del Santo Padre Francesco con i giovani italiani
(Piazza San Pietro, Domenica 12 agosto 2018), 12.08.2018


Alle ore 9.30 di questa mattina, in Piazza San Pietro, il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Em.mo Card. Gualtiero Bassetti, ha presieduto la Celebrazione Eucaristica per i partecipanti all’evento di incontro e preghiera del Santo Padre Francesco con i giovani “Per mille strade verso Roma”, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana in preparazione al Sinodo dei Vescovi che ha luogo dal 3 al 28 ottobre 2018 sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.

Al termine della Santa Messa, il Papa è entrato in Piazza. Dopo alcuni giri in papamobile tra i giovani riuniti e dopo l’indirizzo di saluto dell’Em.mo Card. Gualtiero Bassetti, il Santo Padre ha conferito ai giovani il mandato missionario e ha benedetto i doni che i ragazzi italiani porteranno alla Giornata Mondiale della Gioventù (Panama, 22-27 gennaio 2019): il Crocifisso di San Damiano e la Statua della Madonna di Loreto.

Quindi Papa Francesco ha guidato la recita dell’Angelus e infine ha benedetto i giovani che, al termine della Celebrazione, faranno ritorno nelle proprie diocesi.


PAPA FRANCESCO ANGELUS - Piazza San Pietro
Domenica, 12 agosto 2018


file icon pdf papa-francesco_angelus_20180812.pdf

dal sito: w2.vatican.va








14 agosto 2018


Grazie al dono dell’Eucaristia anche la nostra vita diventa
“pane spezzato” per i nostri fratelli

( Papa Francesco, twitter.com).