OTTOBRE MISSIONARIO 2018/2019 - 92a Giornata Missionaria Mondiale : “Insieme ai giovani, portiamo il Vangelo a tutti”

- Nella domenica in cui si celebra la Giornata missionaria mondiale, Papa Francesco ha indetto un Mese missionario straordinario nell’ottobre 2019, “al fine di risvegliare maggiormente la consapevolezza della missio ad gentes e di riprendere con nuovo slancio la trasformazione missionaria della vita e della pastorale”.
L’annuncio è contenuto nella Lettera indirizzata al cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, dicastero che ha proposto l’iniziativa e ne curerà la preparazione. Papa Francesco aveva già annunciato nel giugno scorso questa sua intenzione incontrando i partecipanti all’Assemblea generale delle Pontificie Opere Missionarie.
Il Papa chiede a tutti i fedeli di avere “veramente a cuore l’annuncio del Vangelo e la conversione delle loro comunità in realtà missionarie ed evangelizzatrici” affinché “si accresca l’amore per la missione, che «è una passione per Gesù ma, al tempo stesso, è una passione per il suo popolo»” come affermava San Giovanni Paolo II. 

Il 30 novembre 2019 “ricorrerà il centenario dalla promulgazione della Lettera apostolica ‘Maximum illud’, con la quale Benedetto XV desiderò dare nuovo slancio alla responsabilità missionaria di annunciare il Vangelo. Era il 1919: al termine di un tremendo conflitto mondiale, che egli stesso definì «inutile strage». ...  «La Chiesa di Dio è universale, per nulla straniera presso nessun popolo», scrisse, esortando anche a rifiutare qualsiasi forma di interesse, in quanto solo l’annuncio e la carità del Signore Gesù, diffusi con la santità della vita e con le buone opere, sono la ragione della missione. Benedetto XV diede così speciale impulso alla missio ad gentes, adoperandosi, con lo strumentario concettuale e comunicativo in uso all’epoca, per risvegliare, in particolare presso il clero, la consapevolezza del dovere missionario”.
“Esso risponde al perenne invito di Gesù: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,15). Aderire a questo comando del Signore non è un’opzione per la Chiesa: è suo «compito imprescindibile», come ha ricordato il Concilio Vaticano II,  in quanto la Chiesa «è per sua natura missionaria»”.    

Dal sito- (www.vaticannews.va).



Lettera del Santo Padre Francesco

in occasione del centenario della promulgazione della Lettera apostolica “Maximum illud”
sull’attività svolta dai missionari nel mondo, 22.10.2017.


file icon pdf Lettera Apostolica Maximum Illud.pdf











domenica 21 ottobre 2018
XXIX Domenica del Tempo Ordinario

 92ª Giornata missionaria mondiale

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2018



Insieme ai giovani, portiamo il Vangelo a tutti



Cari giovani, insieme a voi desidero riflettere sulla missione che Gesù ci ha affidato. Rivolgendomi a voi intendo includere tutti i cristiani, che vivono nella Chiesa l’avventura della loro esistenza come figli di Dio. Ciò che mi spinge a parlare a tutti, dialogando con voi, è la certezza che la fede cristiana resta sempre giovane quando si apre alla missione che Cristo ci consegna. «La missione rinvigorisce la fede» (Lett. enc. Redemptoris missio, 2), scriveva san Giovanni Paolo II, un Papa che tanto amava i giovani e a loro si è molto dedicato.

L’occasione del Sinodo che celebreremo a Roma nel prossimo mese di ottobre, mese missionario, ci offre l’opportunità di comprendere meglio, alla luce della fede, ciò che il Signore Gesù vuole dire a voi giovani e, attraverso di voi, alle comunità cristiane.

La vita è una missione

Ogni uomo e donna è una missione, e questa è la ragione per cui si trova a vivere sulla terra. Essere attratti ed essere inviati sono i due movimenti che il nostro cuore, soprattutto quando è giovane in età, sente come forze interiori dell’amore che promettono futuro e spingono in avanti la nostra esistenza. Nessuno come i giovani sente quanto la vita irrompa e attragga. Vivere con gioia la propria responsabilità per il mondo è una grande sfida. Conosco bene le luci e le ombre dell’essere giovani, e se penso alla mia giovinezza e alla mia famiglia, ricordo l’intensità della speranza per un futuro migliore. Il fatto di trovarci in questo mondo non per nostra decisione, ci fa intuire che c’è un’iniziativa che ci precede e ci fa esistere. Ognuno di noi è chiamato a riflettere su questa realtà: «Io sono una missione in questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 273).

Vi annunciamo Gesù Cristo

La Chiesa, annunciando ciò che ha gratuitamente ricevuto (cfr Mt 10,8; At 3,6), può condividere con voi giovani la via e la verità che conducono al senso del vivere su questa terra. Gesù Cristo, morto e risorto per noi, si offre alla nostra libertà e la provoca a cercare, scoprire e annunciare questo senso vero e pieno. Cari giovani, non abbiate paura di Cristo e della sua Chiesa! In essi si trova il tesoro che riempie di gioia la vita. Ve lo dico per esperienza: grazie alla fede ho trovato il fondamento dei miei sogni e la forza di realizzarli. Ho visto molte sofferenze, molte povertà sfigurare i volti di tanti fratelli e sorelle. Eppure, per chi sta con Gesù, il male è provocazione ad amare sempre di più. Molti uomini e donne, molti giovani hanno generosamente donato sé stessi, a volte fino al martirio, per amore del Vangelo a servizio dei fratelli. Dalla croce di Gesù impariamo la logica divina dell’offerta di noi stessi (cfr 1 Cor 1,17-25) come annuncio del Vangelo per la vita del mondo (cfr Gv 3,16). Essere infiammati dall’amore di Cristo consuma chi arde e fa crescere, illumina e riscalda chi si ama (cfr 2 Cor 5,14). Alla scuola dei santi, che ci aprono agli orizzonti vasti di Dio, vi invito a domandarvi in ogni circostanza: «Che cosa farebbe Cristo al mio posto?».

Trasmettere la fede fino agli estremi confini della terra

Anche voi, giovani, per il Battesimo siete membra vive della Chiesa, e insieme abbiamo la missione di portare il Vangelo a tutti. Voi state sbocciando alla vita. Crescere nella grazia della fede a noi trasmessa dai Sacramenti della Chiesa ci coinvolge in un flusso di generazioni di testimoni, dove la saggezza di chi ha esperienza diventa testimonianza e incoraggiamento per chi si apre al futuro. E la novità dei giovani diventa, a sua volta, sostegno e speranza per chi è vicino alla meta del suo cammino. Nella convivenza delle diverse età della vita, la missione della Chiesa costruisce ponti inter-generazionali, nei quali la fede in Dio e l’amore per il prossimo costituiscono fattori di unione profonda.

Questa trasmissione della fede, cuore della missione della Chiesa, avviene dunque per il “contagio” dell’amore, dove la gioia e l’entusiasmo esprimono il ritrovato senso e la pienezza della vita. La propagazione della fede per attrazione esige cuori aperti, dilatati dall’amore. All’amore non è possibile porre limiti: forte come la morte è l’amore (cfr Ct 8,6). E tale espansione genera l’incontro, la testimonianza, l’annuncio; genera la condivisione nella carità con tutti coloro che, lontani dalla fede, si dimostrano ad essa indifferenti, a volte avversi e contrari. Ambienti umani, culturali e religiosi ancora estranei al Vangelo di Gesù e alla presenza sacramentale della Chiesa rappresentano le estreme periferie, gli “estremi confini della terra”, verso cui, fin dalla Pasqua di Gesù, i suoi discepoli missionari sono inviati, nella certezza di avere il loro Signore sempre con sé (cfr Mt 28,20; At 1,8). In questo consiste ciò che chiamiamo missio ad gentes. La periferia più desolata dell’umanità bisognosa di Cristo è l’indifferenza verso la fede o addirittura l’odio contro la pienezza divina della vita. Ogni povertà materiale e spirituale, ogni discriminazione di fratelli e sorelle è sempre conseguenza del rifiuto di Dio e del suo amore.

Gli estremi confini della terra, cari giovani, sono per voi oggi molto relativi e sempre facilmente “navigabili”. Il mondo digitale, le reti sociali che ci pervadono e attraversano, stemperano confini, cancellano margini e distanze, riducono le differenze. Sembra tutto a portata di mano, tutto così vicino ed immediato. Eppure senza il dono coinvolgente delle nostre vite, potremo avere miriadi di contatti ma non saremo mai immersi in una vera comunione di vita. La missione fino agli estremi confini della terra esige il dono di sé stessi nella vocazione donataci da Colui che ci ha posti su questa terra (cfr Lc 9,23-25). Oserei dire che, per un giovane che vuole seguire Cristo, l’essenziale è la ricerca e l’adesione alla propria vocazione.

Testimoniare l’amore

Ringrazio tutte le realtà ecclesiali che vi permettono di incontrare personalmente Cristo vivo nella sua Chiesa: le parrocchie, le associazioni, i movimenti, le comunità religiose, le svariate espressioni di servizio missionario. Tanti giovani trovano, nel volontariato missionario, una forma per servire i “più piccoli” (cfr Mt 25,40), promuovendo la dignità umana e testimoniando la gioia di amare e di essere cristiani. Queste esperienze ecclesiali fanno sì che la formazione di ognuno non sia soltanto preparazione per il proprio successo professionale, ma sviluppi e curi un dono del Signore per meglio servire gli altri. Queste forme lodevoli di servizio missionario temporaneo sono un inizio fecondo e, nel discernimento vocazionale, possono aiutarvi a decidere per il dono totale di voi stessi come missionari.

Da cuori giovani sono nate le Pontificie Opere Missionarie, per sostenere l’annuncio del Vangelo a tutte le genti, contribuendo alla crescita umana e culturale di tante popolazioni assetate di Verità. Le preghiere e gli aiuti materiali, che generosamente sono donati e distribuiti attraverso le POM, aiutano la Santa Sede a far sì che quanti ricevono per il proprio bisogno possano, a loro volta, essere capaci di dare testimonianza nel proprio ambiente. Nessuno è così povero da non poter dare ciò che ha, ma prima ancora ciò che è. Mi piace ripetere l’esortazione che ho rivolto ai giovani cileni: «Non pensare mai che non hai niente da dare o che non hai bisogno di nessuno. Molta gente ha bisogno di te, pensaci. Ognuno di voi pensi nel suo cuore: molta gente ha bisogno di me» (Incontro con i giovani, Santuario di Maipu, 17 gennaio 2018).

Cari giovani, il prossimo Ottobre missionario, in cui si svolgerà il Sinodo a voi dedicato, sarà un’ulteriore occasione per renderci discepoli missionari sempre più appassionati per Gesù e la sua missione, fino agli estremi confini della terra. A Maria Regina degli Apostoli, ai santi Francesco Saverio e Teresa di Gesù Bambino, al beato Paolo Manna, chiedo di intercedere per tutti noi e di accompagnarci sempre.













































DIOCESI DI COMO

Veglie ottobre 2018 nei Vicariati:





(tratto da :centromissionario.diocesidicomo.it)





Vicariati di Rebbio, Como centro, Sagnino: Sabato 20/10 ore 20.45 – Albate – processione partenza da parrocchia di Albate;


Vicariati di Olgiate, Uggiate, San Fermo: Sabato 20/10 ore 21.00 – Somaino – Chiesa della Visitazione;


Vicariati di Cermenate, Lomazzo, Fino: Venerdì 19/10 ore 20.45 – Rovellasca – Chiesa san Pietro e Paolo;


Vicariato di Cernobbio: Venerdì 19/10 ore 21.00 – Piazza S. Stefano – parrocchia;


Vicariati di Torno e Bellagio: Venerdì 26/10 ore 21 – Lezzeno – parrocchia;


Vicariato di Castiglione Intelvi: Martedì 23/10 ore 20.45 – Pellio sopra;


Vicariato di Gravedona: Sabato 20/10 ore 20.45 – Gera Lario – parrocchia;


Vicariati di Chiavenna e Gordona: Sabato 20/10  ore 20.30 – Chiavenna – Chiesa S Maria;


Vicariato di Colico: Venerdì 19/10 ore 20.45 – Curcio – camminata partenza da parrocchia;


Vicariato di Morbegno: Martedì 30/10 ore 20.30 – Regoledo – parrocchia;


Vicariati di Sondrio, Berbenno, Tresivio: Venerdì 26/10 ore 20.45 – Castione – parrocchia;


Vicariati di Grosio e Tirano: Mercoledì 24/10 ore 20.30 – Tirano – Partenza dal Santuario;


Vicariato di Bormio: Sabato 20/10 ore 20.45 – Bormio – Collegiata;


Vicariato di Cittiglio:
Venerdì 19/10
ore 21.00 – Brenta – Santuario S. Quirico.