Domenica 3 febbraio: 41ª Giornata nazionale per la vita


41ª Giornata nazionale per la vita, 

domenica 3 febbraio 2019,
sul tema “È vita, è futuro”.








«Io sono venuto perché abbiano la vita

e l'abbiano in abbondanza» 
(Gv 10, 10).







... "Il Vangelo della vita sta al cuore del messaggio di Gesù.
Accolto dalla Chiesa ogni giorno con amore, esso va annunciato con coraggiosa fedeltà come buona novella agli uomini di ogni epoca e cultura. All'aurora della salvezza, è la nascita di un bambino che viene proclamata come lieta notizia: «Vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore» (Lc 2, 10-11). A sprigionare questa «grande gioia» è certamente la nascita del Salvatore; ma nel Natale è svelato anche il senso pieno di ogni nascita umana, e la gioia messianica appare così fondamento e compimento della gioia per ogni bimbo che nasce (cf. Gv 16, 21).
Presentando il nucleo centrale della sua missione redentrice, Gesù dice: «Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza» (Gv 10, 10). In verità, Egli si riferisce a quella vita «nuova» ed «eterna», che consiste nella comunione con il Padre, a cui ogni uomo è gratuitamente chiamato nel Figlio per opera dello Spirito Santificatore.
Ma proprio in tale «vita» acquistano pieno significato tutti gli aspetti e i momenti della vita dell'uomo." .

«Non ci sarà più la morte» (Ap 21, 4): lo splendore della risurrezione

...Maria è vivente parola di consolazione per la Chiesa nella sua lotta contro la morte. Mostrandoci il Figlio, ella ci assicura che in lui le forze della morte sono già state sconfitte: «Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa».

L'Agnello immolato vive con i segni della passione nello splendore della risurrezione. Solo lui domina tutti gli eventi della storia: ne scioglie i «sigilli» (cf. Ap 5, 1-10) e afferma, nel tempo e oltre il tempo, il potere della vita sulla morte. Nella «nuova Gerusalemme», ossia nel mondo nuovo, verso cui tende la storia degli uomini, «non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate» (Ap 21, 4).

E mentre, come popolo pellegrinante, popolo della vita e per la vita, camminiamo fiduciosi verso «un nuovo cielo e una nuova terra» (Ap 21, 1), volgiamo lo sguardo a Colei che è per noi «segno di sicura speranza e di consolazione».

O Maria,
aurora del mondo nuovo,
Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita: 
guarda, o Madre, al numero sconfinato

di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere,
di uomini e donne vittime di disumana violenza,
di anziani e malati uccisi dall'indifferenza
o da una presunta pietà.
Fa' che quanti credono nel tuo Figlio
sappiano annunciare con franchezza e amore
agli uomini del nostro tempo
il Vangelo della vita. 

Ottieni loro la grazia di accoglierlo 
come dono sempre nuovo,

la gioia di celebrarlo con gratitudine
in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo 
con tenacia operosa, per costruire,

insieme con tutti gli uomini di buona volontà,
la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.


Dalla LETTERA ENCICLICA "EVANGELIUM VITAE" di San GIOVANNI PAOLO II . Roma, 25 marzo 1995.




Lettera di padre Ibrahim Alsabagh (parroco della chiesa francescana di Aleppo in Siria).
(alla Parroccha S. Maria Assunta di Maccio).

"Sono giunte ai bambini di Aleppo angosciate richieste di preghiere per la Chiesa Irlandese e per i suoi bambini. I bambini della nostra parrocchia hanno risposto, si sono messi insieme in cinquecento il giorno dell’Epifania ed hanno formato un “esercito” per innalzare le loro preghiere per i bambini irlandesi e per tutto il loro Paese, noto  per la sua fede in Gesù. La decisione di rendere legale l’aborto in Irlanda è una dichiarazione di guerra, guerra aperta e continua, contro la vita. I bambini di Aleppo hanno appreso quello che stava accadendo in Irlanda con sorpresa e stupore. Non solo ad Aleppo, ma in tutta la Siria ed in tutto il Medio Oriente molti bambini sono morti, e molti stanno ancora morendo a causa della guerra, che ha trasformato questo Paese che prima viveva in pace, in un grande cimitero. Nessuno poteva pensare che in Irlanda il proprio stesso popolo potesse trasformare in un cimitero un paese dove non c’è la guerra. Durante la Santa Messa dell’Epifania i bambini hanno portato le offerte, offrendo i loro cuori al Bambino Gesù, essi proclamavano la loro fede nel Figlio di Dio, dono del Cielo. Attraverso di Lui, ogni vita, dal momento che viene concepita - come una piccola, ma già completa cellula - è essa stessa dono del Cielo per l’intera umanità. Poiché è un dono di Dio, noi non abbiamo il diritto di toccarla, bloccarla o metterle fine, in nessun caso ed in nessuna circostanza. Al contrario, di fronte a questo prezioso dono della vita, siamo invitati ad esprimere la nostra gratitudine al nostro Creatore, che ci onora di poter essere partecipi del processo della creazione, e quindi ad accogliere con gioia e preservare tale dono. La nostra preghiera per i bambini dell’Irlanda è l’espressione della nostra fede nella sacralità della vita ed una promessa di preservarla e proteggerla in ogni modo possibile. E’ l’espressione della nostra accoglienza della vita ed il rifiuto di ogni cultura che promuove violenza e morte, una cultura per la quale il debole paga sempre. Inoltre, noi non solo rifiutiamo questa cultura di morte, ma la vogliamo negare ogni giorno, e mentre vogliamo accogliere la cultura della vita, e difendere ogni vita. Anche se Erode esiste ancora, in molte forme, anche Maria e Giuseppe sono ancora presenti attraverso i cuori e le mani di molte persone che accettano la vita e la proteggono. Noi tutti, vecchi e giovani, siamo invitati ad essere queste mani che danno il benvenuto al Dono del Cielo, che accettano la vita, la proteggono e la difendono in ogni modo possibile."