I RESTAURI
I restauri degli affreschi della Chiesetta di Maccio, commissionati dalla Parrocchia e sovvenzionati dalla comunità con l'aiuto della Fondazione Provinciale della Comunità Comacsa, sono durati da maggio a settembre 2021. Ad occuparsene le restauratrici Monica Capuano e Claudia Panzeri, professioniste abilitate dal Ministero dei Beni Culturali. L'intervento è stato coordinato dallo studio di architettura Moretti.
I restauri, finalizzati ad eliminare vecchie infiltrazioni d'acqua, si sono concentrate sulla volta ellittica e sui 4 pennacchi con i relativi cartigli e angioletti in stucco ma anche sulla cappella di Sant'Orsola. Sono stati necessari puliture con impacchi di polpa di cellulosa e acqua distillata, impacchi per estrazione dei sali solubili, integrazione materica degli stucchi (ove mancante) e una minima integrazione pittorica.
I restauri hanno permesso di attribuire gli affreschi della volta e i 4 pennacchi alla famiglia Carloni, stuccatori intelvesi operativi sul territorio dalla metà del Seicento fino ad oltre alla metà del Settecento. Anche la cappella di Sant'Orsola è databile al Settecento ed è sempre opera della famiglia Carloni.
Sono invece attribuibili ad un altro stuccatore Aliprandi i cornicioni e altri stucchi della chiesetta di Maccio.
CENNI STORICI
La presenza di cappellani in questa chiesa è documentata dalla fine del Duecento, mentre la consacrazione dell'altare maggiore in "honorem Beatissimae Assumptionis Virginis Mariae" è del 14 aprile 1524.
La chiesa, ad una navata, presentava un "sacellum in fronte"; sotto la volta era collocato l'altare maggiore in legno e varie immagini antiche. Due gli altari laterali, dedicati a S.Antonio e a S.Caterina, poi demoliti.
Il campanile originario, a forma di torre, si trovava invece sul lato opposto a quello odierno ed ospitava due campane.
Nel 1595 fu commissionata
la pala d'Altare dell'Assunta
al pittore Cesare Carpano, trasferita poi nella parrocchiale.
(Sul bordo inferiore è leggibile un’iscrizione latina attraverso la quale è possibile attribuire l’opera a Cesare Carpano che la realizzò nel 1595. Nativo di Corno (1533-1604), il Carpano apparteneva a una famiglia di pittori e decoratori attivi in città dalla seconda metà del Cinquecento fino al primo quarto del Seicento. Dopo il 1650 l'edificio fu caratterizzato da significativi mutamenti finalizzati all'ampliamento e capovolgimento dell'orientazione dell'edificio verso la piazza, terminati con la realizzazione della nuova facciata nel 1701 e del nuovo campanile nel 1724.)
L'inaugurazione della cappella del S. Rosario avvenne il 6 novembre 1650 mentre la cappella di Sant'Orsola risale alla prima metà del Settecento.
Nel 1770 fu commissionato ad Antonio Monzino il nuovo altare in marmo, poi trasferito nella nuova parrocchiale. L'altare oggi presente è di recente istallazione ed è rivestito di pannelli in scagliola settecenteschi.
La chiesetta fu parrocchiale fino al 1893.
(immagine di archivio - Cappella del Santo Rosario, particolare)
IMMAGINI DEL RESTAURO CONFRONTATE CON LE VARIE PARTI FOTOGRAFATE PRIMA DEI LAVORI
restauratrici:
Claudia Panzeri e Monica Capuano.
IN ALLEGATO pdf. : alcune immagini tratte dall'Archivio Parrocchiale della Parrocchia di Maccio
e la spiegazione dei lavori compiuti.