CATECHESI DEGLI ADULTI 2020 - LE SETTE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE

Mercoledì 19 febbraio:

"
Visitare gli ammalati"


...” H
o paura che il Signore passi” e non lo riconosca, che il Signore 
passi davanti a me in una di queste persone piccole, bisognose e io non me ne accorga che è Gesù. 

Ho paura che il Signore passi e non lo riconosca!  ...


Papa Francesco; dall' Udienza Generale: "Le Opere Di Misericordia Corporali e Spirituali". 
Mercoledì 12 Ottobre 2016.











LE SETTE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE



- Mercoledì 15 gennaio: introduzione; dar da mangiare agli affamati

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- Mercoledì 22 gennaio: dar da bere agli assetati

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- Mercoledì 5 febbraio: vestire gli ignudi

file icon pdf catechesi adulti_3.pdf


file icon pdf papa-francesco_20161026_udienza-generale.pdf


- Mercoledì 19 febbraiovisitare i malati

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- Mercoledì 4 marzo: ospitare i forestieri

- Mercoledì 18 marzo: visitare i carcerati

- Mercoledì 1 aprile: seppellire i morti



presso Casa Betania, ore 21.00




2 febbraio 2020

PER CONDIVIDERE CIO’ CHE STA EMERGENDO DALLA “CATECHESI DEGLI ADULTI” SULLE  ”Sette opere di Misericordia corporale”

RESOCONTO 1^SERATA:  “Dar da mangiare agli affamati” -

Prendere posizione come cristiani e come Comunità contro la fame, lo spreco, l’indifferenza e l’ingiustizia sociale di una economia che affama interi popoli.

Chiedersi ‘perché’ esiste questa ingiustizia sociale anche tra cristiani che leggono lo stesso Vangelo. Riproporre in modo serio la pratica della ‘dècima’ (dare in offerta una parte del frutto del proprio lavoro mensile) come modo concreto per combattere la disuguaglianza e condividere i beni.

RESOCONTO 2^SERATA:  “Dar da bere agli assetati” -

Riconoscere l’importanza dell’acqua come bene comune, risorsa universale di tutti, un ‘diritto’ che apre la strada ad altri diritti che favoriscano la dignità umana; educarsi a non sprecarla e a rispettarla. Riconoscere il gesto umano del ‘dissetare’, del ‘bere insieme’ che favorisce ospitalità e incontro. Riconoscere nella fraternità l’importanza dell’altro e di non chiudersi nel ‘pensare solo a se stessi’ come ‘soluzione’ che va bene a tutti.


(don Gigi)