OMELIA DEL VESCOVO OSCAR
Santuario di Maccio – 19 aprile 2020
Amati fratelli e sorelle:
anche oggi entro, “in punta di piedi”, nelle vostre case come un amico, un fratello, un padre. Vi reco l’annuncio e la gioia pasquale, insieme alla misericordia che Dio, a piene mani, distribuisce in questa domenica della divina Misericordia. Potremo attingerne in abbondanza per poterla poi condividere con quanti oggi hanno bisogno di sperimentarla in modo particolare.
I racconti del Vangelo di queste domeniche ci narrano i diversi incontri di Gesù risorto con i suoi discepoli, ancora impauriti e increduli per lo scandalo della sua passione e insieme stupefatti per la gioia di vedere il loro amico e maestro nella condizione di Signore Risorto.
Mettiamoci noi pure alla scuola del Risorto per imparare, come i primi discepoli, a riconoscere la sua presenza sperimentando i frutti sempre vivi e attuali della sua passione e morte: la riconciliazione con Dio, con noi stessi e con gli altri, il perdono dei peccati, la pace e la gioia. Così vivremo anche noi da risorti, in una vita rinnovata.
I primi discepoli a poco a poco sono giunti a comprendere che la passione del Signore era necessaria perché la misericordia di Dio fosse a tutti manifesta e a tutti donata attraverso l’effusione dello Spirito Santo.
Certo, Gesù risorto è stato molto paziente con i suoi discepoli, così come lo è con noi. Li rimprovera per la loro poca fede, ma nello stesso tempo li rinfranca e li rincuora. Si presenta ad essi come il Vivente, portandoli progressivamente a una vera fede nella sua resurrezione.
Con nostra sorpresa, si fida nuovamente di essi, tardi e duri di cuore, li appassiona, per poi inviarli nel mondo, una volta ricolmi della pienezza dello Spirito Santo, come testimoni e annunciatori della sua misericordia.
Noi rimaniamo stupiti per la testardaggine di Tommaso, che in un primo momento rifiuta di credere nel Risorto, giacchè non era presente quando Gesù si è presentato ai suoi discepoli, ma “la sua incredulità, come sottolinea s. Gregorio Magno, è più utile per noi della fede degli apostoli”.
Tommaso vorrebbe credere mediante una prova visibile e tangibile di Gesù, veramente passato dalla morte alla vita. Tommaso giungerà, tuttavia, anche se in ritardo, a quella professione di fede che nel Vangelo secondo Giovanni risulta la più alta e la più completa, quando esclama: “Mio Signore e mio Dio!“.
Dentro questa sua espressione dobbiamo sottolineare non solo l’esattezza dottrinale (Gesù, nella pienezza della sua umanità e con le ferite del costato è veramente Signore e vero Dio!), ma anche come la conoscenza di Gesù sia frutto dell’esperienza trasformante del suo amore per lui. Quanto più, infatti, noi amiamo il Signore, tanto più avremo modo di conoscerlo.
Vorrei ora rendere ragione della scelta di venire qui, in un pellegrinaggio ideale di tutta la nostra Chiesa, in questo Santuario, dedicato dal nostro vescovo Diego (nel 2010) alla Santissima Trinità misericordia, per celebrare l’Eucaristia, segno visibile e perenne della attualità della Redenzione.
La sapienza del santo papa Giovanni Paolo II, sostenuto dalle rivelazioni private di Gesù a suor Faustina Kowalska (1905-1938), una religiosa di Cracovia, definita l’apostola della Divina Misericordia (che lo stesso Pontefice ha avuto la gioia di dichiarare santa nell’anno 2000), ha maturato in lui la convinzione di elevare, in questa seconda domenica di Pasqua, un grande e corale inno di ringraziamento per il dono pasquale di Cristo, proponendola a tutta la Chiesa come “domenica della divina Misericordia”.
In questo luogo, venerando l’altare, da cui più volte, in occasioni diverse, è sgorgata acqua, simbolo della misericordia, per cui molti cuori di sacerdoti, religiosi/e e laici sono rifioriti, vogliamo ringraziare la Santissima Trinità Misericordia per la grandezza dei doni con cui accompagna incessantemente la nostra Chiesa di Como, destinati ad essere trasmessi e offerti alla Chiesa intera.
In questo luogo, ripetutamente, Dio ci chiede di essere rimesso al centro, di lasciarci raggiungere dalla sua misericordia infinita, di contemplare il suo Mistero trinitario, per sentirci sempre, dentro ogni circostanza, anche in questa situazione dolorosa di pandemia, figli amati nella loro fragilità dalla forza di un amore più grande, così da poter portare al mondo l’annuncio di vita e di speranza che non ci lascia mancare.
Solo, infatti, se ci lasceremo abbracciare dalla misericordia divina, se avremo per primi sperimentato e goduto noi stessi della tenerezza del suo perdono, sapremo, a nostra volta, impegnarci ad essere misericordiosi con gli altri, così come il Padre lo è con noi.
Proprio in questo Santuario, attraverso una intensa esperienza spirituale, che il Signore ha concesso a un figlio della nostra Chiesa e mediante segni visibili, tuttora al vaglio della Chiesa, è risuonata la richiesta di dedicare questa domenica alla Santissima Trinità Misericordia, perché la Pasqua del Signore, da lui compiuta, sia riconosciuta come l’espressione massima della Santissima Trinità, la sua suprema rivelazione, il luogo dove Dio manifesta se stesso e il suo nome: “misericordia”, parte integrale del suo essere.
La Pasqua del Figlio è dunque rivelazione piena della misericordia del Padre, testimoniata dall’effusione dello Spirito Santo nel cuore degli uomini (Rom 5,5). Così si esprime Papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia: “Abbiamo bisogno di contemplare il mistero della misericordia. E’ fonte di gioia, di serenità e di pace. E’ condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS.Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro” (MV 2).
Se la misericordia è la parola chiave per indicare l’agire di Dio verso di noi, lo strumento attraverso il quale è reso visibile e tangibile il suo amore, se vogliamo che la misericordia diventi veramente “l’architrave che sorregge tutta la Chiesa” (MV 10), alla luce di questa convinzione potremo proseguire , con un nuovo impulso, anche il nostro Sinodo diocesano, che proprio qui, in questo Santuario, ha ricevuto la profetica intuizione di essere celebrato.
Il percorso del Sinodo è solo interrotto per l’inatteso triste evento del corona virus, ma come mi ha scritto una sinodale, se nello stesso tempo, dal vuoto in noi stessi, dal vuoto delle nostre chiese e delle nostre piazze, avremo il coraggio di ascoltare ciò che sta accadendo in questo tempo di pandemia e se sapremo trarne una oculata lezione, il nostro Sinodo si arricchirà notevolmente mediante una ripartenza più fedele al volere di Dio.
Mentre ringraziamo per il dono della misericordia del Padre, effuso dallo Spirto santo sulla Chiesa del Figlio, troviamo dunque il coraggio di riconoscere le situazioni di precarietà e di sofferenza che in questi giorni emergono in maniera drammatica.
Testimoniare la misericordia di Dio ci impegna a curare con sollecitudine le ferite, a volte laceranti, che scopriamo in tanti nostri fratelli e sorelle attorno a noi con l’olio della consolazione e con la solidarietà, a cominciare dai nostri familiari.
Rivestiti della misericordia di Dio, sentiamoci provocati a guardare le miserie del mondo, ascoltando il grido di coloro che invocano aiuto, a partire sì dal nostro ambiente, ma non limitandoci ad esso. Tutto il mondo è coinvolto in questa terribile situazione. Non dimentichiamo però che certi popoli poveri sono sprovvisti di risorse, di strumenti scientifici, di mezzi materiali, esposti molto più di noi al rischio della malattia, della povertà, della fame, dell’isolamento, della morte.
Metterci nello stato d’animo di chi vuol condividere le sofferenze dei fratelli è già vivere una comunione intensa, che spezza le barriere dell’indifferenza, quella che spesso sappiamo costruire attorno a noi per coprire il nostro egoismo, appoggiando la “politica dello scarto”.
Certo, anche il nostro Sinodo sarà forse molto diverso da quello che ci saremmo attesi, ma intanto abbiamo avuto la possibilità, proprio in questo periodo drammatico, di sperimentare al vivo, come singoli e come comunità, la misericordia di Dio, operando insieme, in piena e leale unità di intenti.
La luce del Mistero pasquale illumini la vita della nostra Chiesa, quella delle nostre famiglie, dei nostri presbiteri, dei giovani, dei numerosi poveri che sono tra noi.
Domenica della Divina Misericordia, 19 aprile 2020
Atto di affidamento della Chiesa e dell’umanità alla Santissima Trinità, Misericordia Infinita
Onnipotente Unico e Solo Dio, o Trinità Santissima, Misericordia Infinita,
che per l’Incarnazione del Verbo hai manifestato alle tue creature
i Misteri più profondi della Intima Santissima Tua Vita,
rivelandoti in Lui, che è Via, Verità e Vita,
Amore che opera eternamente per noi,
Carità che continuamente a noi si dona,
Misericordia che fino alla fine ci attira a se,
oggi ci prostriamo qui presso la Croce del Tuo Amatissimo Figlio,
nel quale ti sei compiaciuto,
e presso il tuo Santo Altare,
ove in Lui, Gesù, presente nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia
Tutta la tua Natura divina si partecipa a noi
nel tuo intimo mistero di Unico e Trino Dio.
Così, o Sommo Dio, ci risuonano forti le sue parole
che in Lui vediamo anche Te, Padre nostro amabilissimo,
nella comunione d’amore dello Spirito Santo
che è in noi e da Voi, ed è Dio
e prega per noi e ci ispira questa supplica accorata
e piena di confidente abbandono a Te, Dio Uno, Trinità Santissima.
E di questo sommo e grande dono siamo fortemente grati e consapevoli,
confermati nella fede dalle parole del Tuo Figlio
che, dove siamo riuniti nel Suo nome,
Voi venite e vi manifestate a noi.
Tu o Uno e solo Dio, Trinità Santissima, vieni a noi
nel vincolo dell’amore più profondo con Te
che solo la preghiera può dare!
Ti affidiamo e ci offriamo per tutti gli ammalati e i sofferenti per ogni situazione
e per quando noi stessi ci troviamo in questa condizione.
Fa’ che siamo certi che Tu sei lì accanto a noi, che offri e soffri con noi
e ci dai forza nel dolore e ci rendi consapevoli che,
non già Tu sei colui che ci mandi la sofferenza,
perché Tu sei il Dio della Gioia, ma la caducità della vita ci porta ciò,
a volte ferita anche dai nostri peccati.
Anzi Signore ti rendiamo lode perchè agli uomini,
nel progresso della Scienza hai dato luce per combattere la sofferenza fisica
e questo è un altro segno del tuo amore, un tuo grande miracoloso dono.
Ma tu hai voluto, nel Tuo Figlio, condividere fino in fondo
la nostra stessa condizione di sofferenza e in ogni malato Tu sei presente
e prendi su di Te quel dolore e lo allievi, ne fai un potente strumento di redenzione
e offerta per noi stessi e per gli altri
e ci rendi consapevoli che anche la nostra sofferenza non è vana.
Finanche l’ineluttabilità della Morte, a cui nessuno può sfuggire,
e a cui anche il Tuo Figlio non si è sottratto, affidati a Te, nel Tuo Figlio Risorto,
diviene porta per la Vita Eterna in Te, Misericordia,
che ci attenderai sulla soglia del Paradiso.
Tutto tu puoi Signore, nulla è impossibile a Te.
Puoi guarire in un lampo ogni malattia,
ma soprattutto nel Tuo Perdono guarisci l’anima per la vita Eterna.
Se nella Tua volontà ci ottieni una guarigione fisica,
fa’ che da questa capiamo che non avviene per alcun merito personale,
perché comunque, come Lazzaro, moriremo ancora, ma perché,
attraverso questa Tu ci dai Segno del tuo costante amore e della tua presenza in
mezzo a noi.
E non ci stancheremo mai di ripetere, guardando al Tuo Figlio e Redentore nostro
Gesù Cristo,
Volto di Te e Misericordia incarnata:
Gesù Confido in Te.
Mio Signore e Mio Dio,
per il Dono della Tua Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione,
contemplo, adoro e prego:
Santissima Trinità, Misericordia Infinita,
Io confido e spero in Te!
Amen.
DOMENICA 19 APRILE 2020
s. Messa ore 10.00 anzichè ore 11.00
FESTA
della "DIVINA MISERICORDIA"
Il Vescovo di Como Mons. Oscar Cantoni
presiede la celebrazione
della s. Messa delle ore 10.00
Domenica 19 aprile,
avremo l'onore di di avere qui presente il nostro vescovo, Mons. Oscar Cantoni
che presiederà la s. Messa della Popolazione.
Per l'occasione la s. Messa delle ore 11.00 sarà dunque anticipata alle ore 10.00.
Al termine della s. Messa segue Esposizione Eucaristica e alle ore 16.00: Preghiera della Supplica alla Santissima Trinità.
A causa del protrarsi dell'emergenza Coronavirus la s. Messa sarà celebrata senza la presenza dei fedeli.
Sarà possibile seguire la funzione in diretta streaming:
sul canale web del Santuario - http://www.trinitamisericordia.net/appuntamenti/web-tv.html
sul canale YouTube del Santuario - https://www.youtube.com/c/SantuarioSSTrinitaMisericordia
oppure:
in Tv su Espansione Tv - canale 19 del digitale terrestre (UHF CH 46).
PREGHIERA UTILILIZZATA DAL VESCOVO PER LA DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA
DOMENICA DIVINA MISERICORDIA_preghiere alla SSTM.pdf