DA LUNEDI' 7 A MARTEDI' 15 LUGLIO
alle ore 21.00:
del Monte Carmelo.
dal "MESSALE PROPRIO DELL'ORDINE CARMELITANO"
[tratto dal sito http://www.maranatha.it/Feriale/santiProprio]
LETTURE: 1 Re 18, 42-45; Sal 15; Gal4, 4-7; Gv 19, 25-27
Prima Lettura
Elia pregò sul monte Carmelo e il cielo diede la pioggia.
Dal primo libro dei Re
Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra,
pose la faccia tra le proprie ginocchia.
Quindi disse al suo ragazzo: «Vieni qui, guarda verso il mare».
Quegli andò, guardò e disse: «Non c’è nulla».
Elia disse: «Tornaci ancora per sette volte».
La settima volta riferì:
«Ecco una nuvoletta, come una mano d’uomo, sale dal mare».
Elia gli disse: «Va’ a dire ad Acab: Attacca i cavalli al carro e scendi
perché non ti sorprenda la pioggia!».
Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento;
la pioggia cadde a dirotto.
Salmo Responsoriale
Ti seguiremo dovunque ci condurrai, Vergine Maria.
Signore, chi abiterà nella tua tenda?
chi dimorerà sul tuo santo monte?
Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente,
non dice calunnia con la lingua,
non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulto al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio
ma onora chi teme il Signore.
Seconda Lettura
Dio mandò il suo Figlio nato da donna.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio,
nato da donna, nato sotto la legge,
per riscattare coloro che erano sotto la legge,
perché ricevessero l’adozione a figli.
E che voi siete figli ne è prova il fatto
che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio
che grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo,
ma figlio; se poi figlio, sei anche erede per volontà di Dio.
Sequenza
Fior del Carmelo,
vite fiorente;
luce del cielo,
sei tu soltanto / Vergine Madre.
O Madre mite
intemerata,
ai figli tuoi
sii propizia, / Stella del mare.
Ceppo di Jesse
che doni il Fiore,
a noi concedi
di rimanere / con te per sempre.
Giglio sbocciato
tra acute spine
conserva puri
i nostri cuori / e dona aiuto.
Forte armatura
là dove infuria
la dura lotta:
offri a difesa / lo Scapolare.
Per noi incerti
tu sei la guida;
a noi provati
concedi ognora / consolazioni.
O dolce Madre,
Signora nostra:
colma del gaudio
di cui sei piena / i figli tuoi.
O chiave e porta
del Paradiso,
fa' che giungiamo
dove di gloria / sei coronata.
Amen.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano.
Vangelo
Dal vangelo secondo Giovanni
In quell’ora: stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».
Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!».
E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
La sacra Scrittura esalta la bellezza del monte Carmelo, là dove il profeta Elia difendeva la purezza della fede d’Israele nel Dio vivente. In quei luoghi, all’inizio del XIII secolo ebbe giuridicamente origine l’Ordine carmelitano, sotto il titolo di Santa Maria del Monte Carmelo. (..) Raggiunse il massimo splendore ai primi del secolo XVII, allorché il Capitolo generale dei Carmelitani lo dichiarò festa principale e speciale dell’Ordine, e Paolo V lo riconobbe come titolo distintivo della Confraternita dello Scapolare. È la celebrazione solenne di tutti i devoti di Maria SS.ma del Carmine, che si ritrovano uniti nei sentimenti di amore e gratitudine verso Maria, rinnovando in questo giorno l’impegno del devoto servizio a lei, la fedeltà a Cristo Gesù e alla Chiesa, e affidando al cuore materno della Vergine l’intera Famiglia del Carmelo.
I carmelitani volevano servire e seguire il Signore Gesù con fedeltà e purezza (Regola, Prologo); si dedicarono di conseguenza anche al servizio di sua madre Maria, ritenuta la Signora della Palestina e, quindi del Carmelo.
La Madre di Dio, che protegge l’Ordine come Patrona, è anche la Vergine sapiente, attenta alla Parola di Dio e pronta ad accoglierla in sé. Questa caratteristica di Maria si sviluppò in seguito in quella della «purità» di Maria: ella è la Vergine purissima, che ama Dio al di sopra d’ogni altra cosa, che viene imitata e seguita dai biancovestiti carmelitani.
I diversi titoli a poco a poco trovarono espressione sintetica nell’immagine della Madonna dello Scapolare, che finì col soppiantare tutte le altre feste e immagini di Maria carmelitana, tanto che lo scapolare è divenuto il simbolo più conosciuto del Carmelo.
La festa solenne della Madonna del Carmine viene celebrata il 16 Luglio o in un giorno vicino e pastoralmente adatto.
Dai «Discorsi» di Paolo VI, papa
(Discorsi del 10-5-1967 e 22-6-1967; AAS 59 [1967], pp.514-515. 779)
Te beata, che hai creduto
La beata Vergine Maria fu certamente illuminata interiormente da un carisma di luce straordinaria, quale la sua innocenza e la sua missione le dovevano assicurare. Traspare dal Vangelo la limpidezza conoscitiva e l'intuizione profetica delle cose divine che inondavano la privilegiata sua anima.
E tuttavia la Madonna ebbe la fede, la quale suppone non l'evidenza diretta della conoscenza, ma l'accettazione della verità per motivo della parola rivelatrice di Dio. «Anche la beata Vergine avanzò nella peregrinazione della fede», dice il Concilio Vaticano II È il Vangelo che indica il meritorio cammino, quando ricorda lo stupendo elogio di Elisabetta, elogio rivelatore della psicologia e della virtù di Maria: «Te beata, che hai creduto!».
E potremmo trovare la conferma di questa primaria virtù della Madonna nelle pagine in cui il Vangelo registra ciò che Ella era, ciò ch'Ella disse, ciò ch'Ella fece, così da sentirci obbligati a sedere alla scuola del suo esempio, e a trovare negli atteggiamenti, che definiscono l'incomparabile figura di Maria davanti al mistero di Cristo, che in Lei si realizza, le forme tipiche per gli spiriti che vogliono essere religiosi, secondo il piano divino della nostra salvezza.
Sono forme di ascoltazione, di esplorazione, di accettazione, di sacrificio; e più ancora di meditazione, di attesa e di interrogazione, di possesso interiore, di sicurezza calma e sovrana nel giudizio e nell'azione, di pienezza infine di preghiera e di comunione, proprie, sì, di quell'anima unica piena di grazia e avvolta dallo Spirito Santo, ma forme altresì di fede e, perché a noi vicine, da noi non solo ammirabili, ma imitabili.
La vostra via è quella stretta, austera e ardua d'una vita ascetica, così impegnata alla specifica ricerca della sublime arte dell'orazione e dell'intensità della conversazione spirituale, da qualificarvi davvero cercatori dell'unica pienezza, dell'unica pace, dell'unico amore nell'unione dell'anima a Dio.
La Madonna santissima vi conforti nella vostra vocazione carmelitana; Ella vi conservi il gusto delle cose spirituali; Ella vi ottenga i carismi delle sante e ardue ascensioni verso la conoscenza del mondo divino e verso le ineffabili esperienze delle sue notti oscure e delle sue luminose giornate; Ella vi dia l'anelito alla santità e alla testimonianza escatologica del regno dei cieli; Ella vi renda esemplari e fraterni nella Chiesa di Dio; Ella infine vi introduca un giorno a quel possesso di Cristo e della sua gloria a cui tutta la vostra vita vuoi essere fin d'ora consacrata.
Dal libro Questioni di mistica del venerabile Michele di sant'Agostino
(Lib. I, tratt. I, cap. 18; Antuerpiae, 1671, pp. 31-32)
Maria ci conduce a Cristo
Non posso passare sotto silenzio - anzi mi sforzo d'inculcare a tutti - la cordiale devozione, l'amore filiale, l'affetto colmo di tenerezza verso la Madre, degna d'amore, Maria: quei sentimenti sono un mezzo singolare ed efficace per educare a condurre una vita pia in Cristo. Poiché Maria è salutata Madre di grazia e di misericordia e poiché l'una e l'altra sono necessarie a condurre una vita di pietà, con quale diritto pretendiamo rifugiarci nella grazia e conseguire misericordia senza cercare l'una e l'altra presso la Madre della grazia e della misericordia? Dirò dunque con l'Apostolo: «Accostiamoci con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno».
Ma per poterci accostare a questo trono di grazia con fiducia, è necessario conquistare l'amore di Maria verso di noi.
Per questo tutti coloro che si gloriano di professarsi suoi figli, servitori o fratelli, devono sforzarsi di adeguare la loro vita alle esigenze della professione che hanno scelto, solleciti nell'emulare in qualche modo la loro santa Patrona, una Madre tanto degna d'amore e una Sorella tanto colma di benevolenza, imitandone gli atteggiamenti di perfezione, ereditandone l'indole meravigliosa. Perciò, tu che l'ami come Madre, imitane l'umiltà, la castità, la povertà, la docilità; imitala nell'amore di Dio e del prossimo; in tutte le virtù.
Allo scopo di tributarle l'amore che le si deve e le conviene, dopo che avrai offerto giorno per giorno te stesso e ogni cosa alla Santissima Trinità in Cristo e per i suoi meriti, prendi anche l'abitudine di offrire in modo particolare tutto ciò che sei e hai a questa Madre amantissima: tutto ciò che fai nel nome del Signore, fallo ugualmente nel nome di Maria.
A lei affida tutto te stesso. A lei accostati come ad una maestra espertissima, consultala come vergine prudentissima. Comportati, in una sola parola, come un bravo figlio; costaterai per esperienza che essa è madre del bell'amore e della santa speranza. Da lei scorrerà a te ogni grazia di vita, di via e di verità. In lei splenderà per te ogni speranza di vita virtuosa. Essa non cesserà mai d'impetrare le grazie necessarie alla tua perseveranza; essa sarà per te una fonte di acqua viva.
Nell'ora della tua morte, non sdegnerà di dire che ti è sorella, anzi madre. Allora sarà il momento più bello per te e la tua anima si sentirà viva più che mai, in grazia di lei. Così conducendo nell'ossequio e nel culto di lei una vita devota, meriterai di spirare tranquillo e fiducioso e pio, nell'abbraccio di lei. Tra quelle braccia materne sarai guidato al porto della tua salvezza. Chi ama Maria certamente si salverà.
[Tratto da: http://www.maranatha.it/]
Liturgia della Solennità di Nostra Signora del Carmelo
Liturgia delle Ore - UFFICIO DELLE LETTURE