Santuario della SS. Trinità Misericordia Maccio di Villa Guardia (CO)
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14 giugno 2015 - PRIMA SANTA MESSA di don Fabio Melucci

 

QUEI VOLTI PARLANO DI GESU'!
DON FABIO E FRA ELISEO ,
TANTO DIVERSI NEL CAMMINO,
MA UNITI DALLO STESSO DONO

DEL SACRAMENTO DELL'ORDINE
 





dal : GIORNALE PARROCCHIALE NUMERO SPECIALE - GIUGNO 2015

Fabio ed Eliseo: una storia di ragazzi comuni, che si è intrecciata nei cortili dell’oratorio di Maccio, nelle esperienze estive dei campeggi, nella scelta per entrambi di un anno di volontariato sociale dopo le scuole superiori e poi nella medesima risposta al Signore che chiama. 

Certo, su strade diverse e anche fisicamente piuttosto distanti!

Fabio nella Propedeutica a Maccio e poi negli anni di studio, preghiera e formazione pastorale presso il nostro Seminario, sul colle di Muggiò. Eliseo a Terlizzi, pochi chilometri prima di Bari, e poi nel noviziato a Cella di Noceto, negli studi filosofici a Roma e, infine, nello studio teologico e nella scelta definitiva dell’appartenenza alla “Fraternità Francescana di Betania”, ancora a Terlizzi, dove attualmente si trova.

Quello che ora vivono, con l’ordinazione presbiterale, resta un segreto stampato nel loro cuore. Ma certo il volto radioso che accompagna questo duplice “sì”, dice molto più di tante parole. Racconta di un incontro con Chi è vivo e, fedele alla sua promessa, ...

(
Leggi l'articolo, in allegato:  file icon pdf .pdf)
 
 




don fabio scrive: 

...La vera conversione, la vera risposta non è data per le qualità! Ma è nella capacità di rispondere al suo Amore concreto e serio. Dio chiama così per come siamo, è questo il segreto, non è un’ascesa, ma è uno scendere." ...

(Leggi in allegato: 
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Sabato 13 giugno : benedizione del calice di don Fabio

Domenica 14 giugno 2015

PRIMA SANTA MESSA di don Fabio Melucci









Che bella festa… ma quant’acqua, Signore! Il mezzo diluvio che ha colpito i nostri paesi proprio domenica, sul mezzogiorno, non ha risparmiato Maccio, addobbata a festa con catenelle colorate e drappi per don Fabio Melucci, prete novello. Già sabato sera, dopo l’intensa celebrazione in cattedrale, con l’ordinazione presbiterale  di don Fabio, si è rischiato di rimandare l’accoglienza, causa maltempo. Ma, ospite improvviso e gradito, un raggio di sole ha bucato le dense nubi scure e ci ha permesso di ricevere sulla piazza della “chiesetta”  un altrettanto raggiante Fabio, accompagnato dagli amici d’infanzia dell’oratorio. Ormai diventato “don”, il sindaco di Villa Guardia, Valerio Perroni, gli ha fatto gli auguri di tutta la cittadinanza, lieta per questo sì totale al Signore e al bene dei fratelli.

Dentro l’antica parrocchiale, don Fabio ha poi benedetto il calice della prima messa, dono della famiglia, e un altro semplice calice offerto dalla parrocchia (lo stesso dono anche per fra Eliseo Coviello, compagno di gioventù di don Fabio, che il prossimo 27 giugno sarà a sua volta ordinato sacerdote, presso la “Fraternità Francescana di Betania” a Terlizzi  - Bari- dove svolge il suo ministero religioso). Altri graditi doni sono stati presentati al novello, tra i quali una bella icona della Vergine Maria, offerta dagli insegnanti e dal personale della scuola professionale “Ripamonti” di Como, che ha visto Fabio giovane e “spumeggiante” studente. In oratorio don Fabio ha potuto salutare – al  riparo dei tendoni appositamente preparati proprio per scongiurare il rischio di dover rimandare la festa a causa della pioggia - i molti amici presenti a questo informale e gioioso momento comunitario.

Il cielo scuro di domenica mattina non è stato certo un “buongiorno” gradito per tutti quelli  - e sono stati tanti! – che hanno generosamente organizzato i vari momenti della giornata, compreso il pranzo, inizialmente previsto nei cortili dell’oratorio. Comunque si è potuto accompagnare don Fabio dall’abitazione alla chiesa e fare insieme con lui e i quasi 40 sacerdoti presenti, il solenne ingresso nella parrocchiale per la prima s. Messa, alle ore 11.00 di questa indimenticabile domenica 14 giguno. Accanto alla mamma Marianna (il papà Giovanni è mancato quasi due anni orsono) e ai fratelli Mirko e Loredana, i parenti, gli amici, i  parrocchiani di Maccio e delle comunità che don Fabio, da seminarista,  ha potuto incontrare in questi anni di “esperienze pastorali”.

La chiesa, colma fino all’ultimo posto disponibile, è stata subito riempita anche dai canti, dalla preghiera corale e dall’emozione palpabile del novello sacerdote, in una intensa esperienza di comunità che crede e che ama. Gli sguardi, i silenzi, il tremore con cui don Fabio ha recitato per la prima volta le parole sante della consacrazione, valgono più di un dotto articolo sulla “presenza eucaristica” o sulla “alta dignità dell’ordine dei presbiteri” (come scrive il decreto sul ministero e la vita del sacerdote del Concilio Vaticano II).

Proprio mentre la celebrazione si avviava verso i riti conclusivi, il cielo è diventato nero come la notte e si è scatenato il diluvio! In chiesa, in verità, a parte qualche portone chiuso di corsa, non c’è stato un grosso disagio. Ma potete immaginare i tendoni nel cortile dell’oratorio! I tavoli già preparati con tovaglie e fiorellini decorativi, le panche e le sedie allestite per i  380 invitati, le decorazioni bianche e gialle (i colori vaticani sono d’ordinanza…): tutto per aria! Il mezzo miracolo l’hanno fatto i volontari che, senza scoraggiarsi o arrabbiarsi col Padreterno, hanno sistemato con velocità supersonica tavoli e panche negli  spazi angusti delle sale dell’oratorio, sfruttando fino all’ultimo centimetro disponibile. Certo, qualche disagio c’è stato, ma che festa! Tutti hanno potuto gustare le specialità preparate con perizia e trascorrere un pomeriggio all’insegna della gioia di una grande comunità, fatta da persone diverse, ma unite per far sentire a don Fabio tutto il proprio affetto riconoscente. E il “novello” non ha mancato di esprimere il suo grazie con quella spumeggiante carica di simpatia che lo caratterizza.

L’unica concessione al maltempo è stata il rinvio della processione eucaristica, prevista per la serata, e sostituita da un momento di adorazione in chiesa. La processione col Santissimo sarà vissuta dalla comunità venerdì 19 giugno, a partire dall’abitazione di don Fabio, alle ore 21, lungo le vie del paese che lo ha visto crescere in questi anni. Chi vuole partecipare è il benvenuto!

Grazie, Signore, per questo giorno così speciale, continua a benedire la nostra comunità e la chiesa intera con gioiose e radicali scelte di vita consacrata a Te. Poi, se vuoi anche spostare le nubi temporalesche da un’altra parte, grazie ancor di più!  
Gli amici dell’oratorio









 XI DOMENICA del Tempo Ordinario (Mc 4,26-34)
 
Omelia di don Luigi Savoldelli

 
 file audio in formato mp3 : file icon mp3 
  (
omelia e preghiera dei fedeli)




 
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Lettura del Vangelo: di fra Eliseo Coviello 


O
MELIA: don Luigi Savoldelli, rettore e parroco

1.   GRATITUDINE RICONOSCENTE 

È bello rendere grazie al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo, annunciare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte” (Sal 91)

Rit.: Misericordias Domini in Aeternum cantabo

Riconoscere ciò che il Signore ha fatto nella nostra storia -con le sue ferite e le sue svolte drammatiche- e rendergli grazie per la sua fedeltà che non viene meno e continuamente ci sorprende, annunciando a tutti la sua misericordia (Francesco, MV 12).

  • Come mantenere questo atteggiamento? La celebrazione della Eucaristia, cuore e sorgente di ogni vita presbiterale, prolungata nell’adorazione davanti al Santissimo Sacramento.

2.   UMILTÀ OBBEDIENTE

“Sapranno tutti gli alberi della foresta che io sono il Signore, che umilio l’albero alto e innalzo l’albero basso, faccio seccare l’albero verde e germogliare l’albero secco. Io, il Signore, ho parlato e lo farò.” (Ez 17, 24)

La “logica” del Signore è diversa dai piani strategici degli uomini! Come Maria dobbiamo esclamare: “Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”. Ma questo si avvera oggi per noi dentro all’atteggiamento costante dell’obbedienza, alla nostra storia quotidiana e… ai nostri superiori!

  • Come mantenere questo atteggiamento? La celebrazione del  sacramento della Riconciliazione, che “permette di toccare con mano la grandezza della misericordia. Sarà per ogni penitente fonte di vera pace interiore.” (Francesco, MV 17)

3.   IMPEGNO CONFIDENTE

“ Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa.” (Mc 4,26)

Occorre lavorare con fiducia, rinnovando intelligentemente i propri progetti, ma presentandoli sempre nella preghiera al Signore, che fa crescere e maturare il bene dentro ai cuori. Evitare l’efficientismo che prosciuga le forze, ma anche il disfattismo di chi “tira a campare”. Portare a tutti “la gioia del vangelo (che) riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù” (Francesco, EG 1).

  • Come mantenere questo atteggiamento? La preghiera quotidiana che mette davanti al Signore progetti e persone, ferite e “successi” (sul modello di Maria, “serva del Signore”, invocata ogni giorno col s. Rosario) e la comunione sacerdotale che accetta il confronto, l’aiuto fraterno, la correzione evangelica.




file icon mp3 Preghiera per i Sacerdoti e canto finale_file audio

file icon mp3 "Sanctus"_canto della s. Messa

file icon mp3 "Padre Nostro"_canto della s. Messa  

file icon mp3 Agnus Dei e canto di Comunione


PREGHIERA


O Gesù, Sacerdote eterno,
custodisci i sacerdoti
nel santuario del tuo Cuore.
Conserva pure le loro mani consacrate
che ogni giorno distribuiscono
il tuo Corpo.
Mantieni vere le loro parole e i loro gesti
che rendono presente
il tuo Sangue prezioso.
Tu che li hai ritenuti degni di fiducia
chiamandoli al ministero,
sostienili sempre con la tua grazia.
Per il dono del tuo Spirito
amino Te con tutto il cuore,
con tutta l’anima e con tutte le forze;
siano uomini di preghiera
e di profonda vita interiore
per annunziare efficacemente
il tuo Vangelo.
Siano perseveranti nella fede,
generosi nella carità,
forti nelle difficoltà e lieti nella speranza.
Rendili attenti a ogni persona,
paziendi, umili e amabili con tutti.
Per la Chiesa e per tutti quelli
che hai loro affidato
siano un segno della tua fedeltà
e della tua tenerezza
mai risparmiando la loro vita
e ricevano in Cielo
la gioia che hai promesso
ai tuoi servi e amici fedeli. Amen.




 



“Mi vuoi bene tu?”
“Signore, tu conosci tutto;
Tu sai che ti voglio bene”

(Gv. 21,17)