Parrocchia di Maccio
Santuario SS. Trinità Misericordia
Esposizione Eucaristica
e Adorazione
continuata per tutta la notte
Da Sabato 27 aprile, ore 22.30 (al termine della Via Lucisitinernte)
a Domenica 28 aprile fino alle ore 8.15
"dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine" (Gv. 13,1)
Dall'Esortazione Apostolica Postsinodale "Sacramentum Caritatis"
del Santo Padre Benedetto XVI. 22 febbraio 2007.
Dono gratuito della Santissima Trinità
n. 8. Nell'Eucaristia si rivela il disegno di amore che guida tutta la storia della salvezza . In essa il Deus Trinitas, che in se stesso è amore, si coinvolge pienamente con la nostra condizione umana. Nel pane e nel vino, sotto le cui apparenze Cristo si dona a noi nella cena pasquale, è l'intera vita divina che ci raggiunge e si partecipa a noi nella forma del Sacramento. Dio è comunione perfetta di amore tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Già nella creazione l'uomo è chiamato a condividere in qualche misura il soffio vitale di Dio .
Ma è in Cristo morto e risorto e nell'effusione dello Spirito Santo, dato senza misura, che siamo resi partecipi dell'intimità divina. Gesù Cristo, dunque, che « con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio », nel dono eucaristico ci comunica la stessa vita divina. Si tratta di un dono assolutamente gratuito, che risponde soltanto alle promesse di Dio, compiute oltre ogni misura. La Chiesa accoglie, celebra, adora questo dono in fedele obbedienza. Il « mistero della fede » è mistero di amore trinitario, al quale siamo per grazia chiamati a partecipare. Anche noi dobbiamo pertanto esclamare con sant'Agostino « Se vedi la carità, vedi la Trinità ».
n.16. Il Concilio Vaticano II ha ricordato che « tutti i Sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere d'apostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essa sono ordinati. (...).
Questa relazione intima dell'Eucaristia con tutti gli altri Sacramenti e con l'esistenza cristiana è compresa nella sua radice quando si contempla il mistero della Chiesa stessa come sacramento. A questo proposito il Concilio Vaticano II ha affermato che « la Chiesa è, in Cristo, in qualche modo il sacramento, ossia il segno e lo strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano ». Essa, in quanto « popolo – come dice san Cipriano – adunato dall'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo », è sacramento della comunione trinitaria.(...).
n. 96. Maria Santissima, Vergine immacolata, arca della nuova ed eterna alleanza, ci accompagni in questo cammino incontro al Signore che viene. In Lei troviamo realizzata l'essenza della Chiesa nel modo più perfetto. La Chiesa vede in Maria, « Donna eucaristica » – come l'ha chiamata il Servo di Dio Giovanni Paolo II –, la propria icona meglio riuscita e la contempla come modello insostituibile di vita eucaristica. Per questo, predisponendosi ad accogliere sull’altare il « verum Corpus natum de Maria Virgine », il sacerdote, a nome dell'assemblea liturgica, afferma con le parole del canone: « Ricordiamo e veneriamo anzitutto la gloriosa e sempre Vergine Maria, Madre del nostro Dio e Signore Gesù Cristo ». Il suo santo nome è invocato e venerato anche nei canoni delle tradizioni orientali cristiane. I fedeli, per parte loro, « raccomandano a Maria, Madre della Chiesa, la loro esistenza ed il loro lavoro. Sforzandosi di avere gli stessi sentimenti di Maria, aiutano tutta la comunità a vivere in offerta viva, gradita al Padre ». Lei è la Tota pulchra, la Tutta bella, poiché in Lei risplende il fulgore della gloria di Dio. La bellezza della liturgia celeste, che deve riflettersi anche nelle nostre assemblee, trova in Lei uno specchio fedele. Da Lei dobbiamo imparare a diventare noi stessi persone eucaristiche ed ecclesiali per poter anche noi, secondo la parola di san Paolo, presentarci "immacolati" al cospetto del Signore, così come Egli ci ha voluto fin dal principio.
n. 97. Per intercessione della Beata Vergine Maria, lo Spirito Santo accenda in noi lo stesso ardore che sperimentarono i discepoli di Emmaus e rinnovi nella nostra vita lo stupore eucaristico per lo splendore e la bellezza che rifulgono nel rito liturgico, segno efficace della stessa bellezza infinita del mistero santo di Dio. Quei discepoli si alzarono e ritornarono in fretta a Gerusalemme per condividere la gioia con i fratelli e le sorelle nella fede. La vera gioia infatti è riconoscere che il Signore rimane tra noi, compagno fedele del nostro cammino. L'Eucaristia ci fa scoprire che Cristo, morto e risorto, si mostra nostro contemporaneo nel mistero della Chiesa, suo Corpo. Di questo mistero d'amore siamo resi testimoni. Auguriamoci vicendevolmente di andare colmi di gioia e di meraviglia all'incontro con la santa Eucaristia, per sperimentare e annunciare agli altri la verità della parola con cui Gesù si è congedato dai suoi discepoli: « Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo » (Mt 28,20).
dal sito: w2.vatican.va